L’angolo del presidente Bosio: “Come sempre dalla parte delle società sportive e degli atleti”

Foto di Kai Pilger da Pixabay
Nelle pagine del sito internet nazionale, il presidente Vittorio Bosio torna a parlare dell’importanza dello sport di base.
Il CSI, ogni anno, si incontra ad Assisi, in concomitanza con la festività dell’8 dicembre. Quest’anno, causa pandemia, stiamo immaginando un appuntamento digitale, sul quale avrò modo di tornare. Pensando ad Assisi mi torna in mente quello 2017, quando il CSI incontrò la politica, ospitando esponenti di diverse aree del Parlamento. In quell’ occasione, convinti che migliorare si potesse, chiedemmo con forza la parità, nelle diversità, nel mondo sportivo tra lo sport di base e quello dell’alta prestazione. Normative per regolare la vita degli Enti nel rapporto con le Federazioni insieme al rispetto della nostra appartenenza nel «sistema Coni». Sono passati solo tre anni, ma sembra sia cambiato il mondo. In così poco tempo si è messo mano ad una riforma dello sport, fermata a metà strada e che ora viene rilanciata; è nata Sport e Salute, il cui ruolo non si è affermato in modo chiaro, ma apre ad una nuova fase di protagonismo dello sport sociale; avviato inoltre un tentativo di ridefinire il Coni per la sua indispensabile funzione nel coordinamento dello sport di vertice. Si sono succeduti due Governi fra di loro molto differenti. In questo continuo cambio di orizzonti è rimasta, purtroppo, invariata l’incapacità di valorizzare pienamente lo sport di base, educativo e formativo. Chi scrive le nuove norme dello sport, forse perché sotto pressione, o perché tormentato da soggetti fuori dal tempo e al di sopra di qualsiasi legge, sta forse immaginando uno sport senza il CSI? Gravissimo, se così fosse. Perché, mi chiedo, non si comprende ancora il valore della nostra presenza nella società?[…]
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